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Road to 2030: qual è il futuro per la produzione del riso?

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Il riso è un alimento fondamentale per l’umanità, in quanto nutre più della metà della popolazione mondiale. In quanto tale, il futuro della sua produzione è un argomento di importanza cruciale.

Il cambiamento climatico, l’aumento demografico, la sostenibilità e le crescenti esigenze di qualità e diversità da parte dei consumatori rappresentano sfide significative per i produttori di riso in tutto il mondo. Queste sfide necessitano di innovazione, adattamento e proattività per essere affrontate con successo, tanto più che l’agenda 2030 pone degli obiettivi per la risicoltura importanti ma non facilmente raggiungibili.

Le sfide dell’agenda 2030

L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile è un piano d’azione stilato dall’ONU suddiviso in 17 punti con l’obiettivi interconnessi per un futuro migliore di tutta l’umanità.

Per l’industria risicola, questa agenda delinea sia sfide che opportunità, con implicazioni profonde per il modo in cui produciamo e consumiamo il riso. La produzione di riso, infatti, è interessata da numerosi problemi globali, ovvero la sicurezza alimentare, la gestione delle risorse idriche, l’impatto climatico, la biodiversità e le pratiche di consumo e produzione sostenibili, che fanno riferimento a diversi punti dell’agenda 2030.

Obiettivo Fame Zero

L’obiettivo 2 dell’Agenda 2030 fa riferimento alla necessità di azzerare la fame nel mondo, raggiungere la sicurezza alimentare e promuovere l’agricoltura sostenibile.

Il riso ha un ruolo centrare rispetto a questo punto, sia nella lotta contro la fame globale sia nel miglioramento della qualità del prodotto sia, infine, nella promozione della risicoltura sostenibile.

La sfida per i produttori di riso, dunque, non riguarda solo la quantità, ma anche la qualità e la sostenibilità della produzione. Cambiamenti climatici e pressioni demografiche pongono una domanda chiara: come possiamo produrre più riso, in modo più efficiente e senza nuocere al nostro pianeta?

La risposta può essere trovata nell’innovazione tecnologica, nello sviluppo di nuove varietà di riso più resistenti e produttive e in tecniche agricole avanzate che riducono la dipendenza da fertilizzanti e pesticidi. Tuttavia, l’equazione della sostenibilità non è completa senza un approccio al consumo e alla distribuzione che minimizzi gli sprechi e assicuri che il riso prodotto raggiunga coloro che ne hanno più bisogno.

Obiettivo Gestione sostenibile delle acque

L’obiettivo 6 ha come protagonista l’acqua e il risparmio delle risorse idriche. La risicoltura richiede una quantità di acqua significativa, molto superiore rispetto ad altre colture. Inoltre, l’uso di fertilizzanti e pesticidi può contaminare le risorse idriche circostanti, minacciando la biodiversità e la salute umana.

L’innovazione in questo settore può spaziare dallo sviluppo di varietà di riso che richiedono meno acqua all’adozione di tecniche di agricoltura di precisione che minimizzino l’uso di fertilizzanti. La gestione responsabile dell’acqua non solo migliora l’efficienza e la sostenibilità della produzione di riso, ma può anche apportare benefici più ampi per le comunità locali, salvaguardando le risorse idriche per le generazioni future.

Obiettivo Produzione sostenibile

Per quanto riguarda l’Obiettivo 12, legato all’ottenimento di un consumo e una produzione responsabile, l’industria risicola deve fare i conti con la necessità di equilibrare una domanda in aumento con l’imperativo della sostenibilità. La produzione di riso, come quella di molte altre colture, può generare sprechi in vari punti della catena del valore – dalla perdita di riso durante la raccolta e la lavorazione all’eccesso di imballaggio nei prodotti finali.

Per minimizzare gli sprechi lungo la loro catena di fornitura le aziende possono, da una parte implementare tecniche di agricoltura e di produzione più efficienti, dall’altra ridurre l’imballaggio nei prodotti finiti.

Inoltre, un’interessante strategia per i produttori di riso può essere rappresentata dalla promozione di consumo responsabile tra i loro clienti. Questo può comportare l’educazione dei consumatori sull’importanza di una dieta equilibrata, la promozione di prodotti a base di riso che siano sia nutrizionalmente ricchi che sostenibili, e la sensibilizzazione sulle questioni relative agli sprechi alimentari.

Obiettivo Agire per il clima

I cambiamenti climatici stanno influenzando in modo sempre più preoccupante la qualità della vita degli esseri umani, specialmente in alcune parti del mondo. Il riscaldamento dell’atmosfera non solo provoca serie difficoltà all’agricoltura ma danneggia gli ecosistemi con conseguenze catastrofiche per piante, animali e per l’essere umano.

Il cambiamento climatico sta sfidando l’industria risicola sotto due aspetti principali. Da un lato, la coltivazione del riso, soprattutto nei metodi tradizionali di risaia sommersa, contribuisce alle emissioni di gas serra, in particolare il metano. Dall’altro lato, il cambiamento climatico può minacciare la produzione di riso stessa, attraverso l’aumento delle temperature e delle variazioni delle precipitazioni.

È stato dimostrato che diversi metodi di coltivazione del riso producono quantità differenti di gas serra. Ad esempio, l’irrigazione turnata – un metodo in cui l’acqua viene applicata a intervalli – produce notevolmente meno metano rispetto alla tradizionale sommersione continua. Tuttavia, questo metodo può anche portare a una riduzione della produzione di riso.

Inoltre, mentre l’irrigazione turnata può ridurre le emissioni di metano, può anche portare a un aumento della produzione di protossido d’azoto – un altro potente gas serra. Questo pone le aziende risicole di fronte a un dilemma: come bilanciare la necessità di ridurre le emissioni di gas serra con la necessità di mantenere una produzione di riso sufficiente per alimentare una popolazione mondiale in crescita?

In sostanza, affrontare il cambiamento climatico nel settore risicolo non è un compito semplice e richiede un bilanciamento attento tra le esigenze ambientali e quelle di produzione.

Tuttavia, aziende come Mundi Riso, consapevoli dell’importanza dell’agricoltura sostenibile, hanno adottato pratiche ecocompatibili. L’azienda, infatti, ha ottenuto la certificazione del Farm Sustainability Assessment (FSA), uno strumento della SAI Platform, organizzazione nata dall’iniziativa dell’industria alimentare nel 2002 con l’obiettivo di promuovere pratiche agricole sostenibili a livello globale. Tale sistema ha una lista di controllo che comprende 112 domande su temi sociali, economici ed ambientali, per garantire una produzione agricola che bilancia le esigenze ambientali con quelle di produzione.

Inoltre, il gruppo Ebro, di cui Mundi Riso fa parte, ha creato il programma Rumbo 2030: questo piano mira a consolidare il loro modello di business sostenibile e si articola in tre principali aree di attività: “Caring for You”, “Caring for the Planet” e “Caring for Food”. Il motto di Ebro Foods, “CARING FOR YOU & THE PLANET”, non è solo uno slogan, ma rappresenta l’essenza del loro impegno verso una crescita sostenibile e una profonda responsabilità sociale.