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Acqua e riso: il sistema virtuoso delle risaie

Acqua e riso

Tutti conoscono il “mare a quadretti” come il paesaggio caratteristico ed affascinante che contraddistingue il territorio della Pianura Padana, contribuendo a renderlo unico e legato a filo doppio al settore agricolo e, in particolare, a quello risicolo. Acqua e riso sono infatti strettamente uniti. L’acqua è un elemento essenziale per la coltivazione del riso, in quanto le risaie necessitano di tonnellate di metri cubi di acqua per mettere in atto la nota tecnica della sommersione. Al contrario di quanto si potrebbe pensare, è interessante scoprire che, grazie alla configurazione stessa delle risaie e grazie al controllo costante messo in atto dagli enti preposti, questa pratica non comporta alcun spreco di acqua, risultando anzi vantaggiosa per l’ambiente.

L’impiego dell’acqua nella coltura del riso non è infatti solo un mezzo per far crescere le piante, ma è un vero e proprio sistema virtuoso che integra la produzione agricola, la tutela ambientale e la gestione sostenibile delle risorse idriche. Scopriamo insieme come funziona questo complesso meccanismo, frutto di secoli di tradizione e innovazione.

Come funzionano le risaie: la sommersione

La sommersione è una pratica chiave nella coltivazione del riso. Inizia in primavera, con la preparazione delle risaie, e termina in autunno. Ogni ettaro di risaia richiede circa 20.000 litri d’acqua a stagione, con un’altezza media di sommersione di 10 centimetri. Questo strato d’acqua ha molteplici scopi: protegge le piante dalle infestanti, regola la temperatura del suolo e favorisce la crescita del riso.

Le risaie prelevano l’acqua dai fiumi, mai dagli acquedotti destinati all’uso domestico. Questo approccio consente di preservare le riserve idriche potabili e di garantire un utilizzo consapevole delle risorse naturali. La quantità d’acqua prelevata è costantemente misurata e calibrata, con un obiettivo prioritario: assicurare che il fiume mantenga un livello minimo vitale per l’ecosistema. Questo equilibrio è monitorato quotidianamente dai consorzi irrigui, che gestiscono un sistema articolato di canali e paratoie per distribuire l’acqua in modo efficiente.

Un aspetto peculiare della sommersione è poi la colatura, ovvero il flusso continuo dell’acqua da una camera di risaia all’altra, seguendo la pendenza minima del terreno. Questo processo è fondamentale per garantire un’irrigazione uniforme e per evitare ristagni che potrebbero danneggiare le colture.

Il sistema di distribuzione ingegneristico tra acqua e riso

La distribuzione dell’acqua nelle risaie è un esempio di ingegneria idraulica applicata all’agricoltura. Le paratoie sono il punto di partenza: esse regolano il flusso d’acqua che entra nei canali distributori. Da qui, una rete di fossi e bocchette assicura che ogni risaia riceva la giusta quantità d’acqua.

Ogni canale distributore ha una bocchetta dedicata, che può essere regolata manualmente per calibrare il flusso in base alle necessità specifiche. Questo lavoro richiede una supervisione costante di tecnici specializzati, che monitorano quotidianamente le bocchette per garantire una distribuzione ottimale dell’acqua su tutto il territorio.

L’acqua che ritorna alla natura

Uno degli aspetti più virtuosi e sostenibili del sistema delle risaie è rappresentato dal fatto che una parte significativa dell’acqua utilizzata per la sommersione non viene sprecata, ma restituita all’ambiente naturale. Questo avviene attraverso diversi meccanismi, che rendono le risaie non solo luoghi di produzione agricola, ma anche elementi attivi nella gestione idrica del territorio. Una parte dell’acqua evapora naturalmente o viene assorbita dalle piante attraverso il processo di evapotraspirazione, mentre un’altra porzione viene convogliata nei canali raccoglitori per essere recuperata, filtrata e redistribuita nei campi, riducendo al minimo gli sprechi.

Ma il contributo delle risaie non si ferma qui. Durante tutta la stagione della sommersione, una parte dell’acqua fluisce nuovamente nei corsi d’acqua naturali, contribuendo al mantenimento del deflusso minimo vitale dei fiumi. Inoltre, una quantità rilevante si infiltra nel sottosuolo tramite il processo della percolazione, rimpinguando le falde acquifere profonde. Queste riserve idriche sotterranee diventano fondamentali soprattutto in estate, quando, attraverso fontanili e risorgive, tornano in superficie sostenendo l’agricoltura e l’ecosistema locale. Questo sistema ciclico e rigenerativo rende le risaie un presidio strategico per l’equilibrio idrico e la resilienza ambientale del territorio.

Le risaie: un patrimonio da preservare

Oltre a questo sistema di recupero delle acque, le risaie svolgono diverse altre funzioni fondamentali per l’ambiente e il territorio. Tra queste troviamo:

  • Produzione di energia idroelettrica: l’acqua che scorre nei canali viene utilizzata anche per generare energia rinnovabile, contribuendo alla sostenibilità energetica del sistema agricolo.
  • Difesa idraulica del territorio: durante le stagioni di pioggia, le risaie aiutano a gestire l’acqua in eccesso, prevenendo allagamenti e dissesti idrogeologici.
  • Monitoraggio idrogeologico: i consorzi irrigui rilevano costantemente dati sulle condizioni della rete idrica, garantendo una gestione ottimale e pronta risposta a eventuali criticità.

Le terre d’acqua della Pianura Padana rappresentano dunque un patrimonio unico al mondo. Non sono solo un esempio virtuoso di agricoltura sostenibile, ma svolgono anche un ruolo cruciale nella salvaguardia dell’ambiente e nella gestione delle risorse naturali. Il lavoro quotidiano dei consorzi irrigui e degli agricoltori è fondamentale per preservare questo equilibrio delicato, garantendo al contempo la produzione di uno degli alimenti più amati e consumati al mondo: il riso.

In un contesto di cambiamenti climatici e crescente domanda di sostenibilità, il sistema delle risaie dimostra come tradizione e innovazione possano convivere, offrendo soluzioni concrete per un futuro più equilibrato e rispettoso dell’ambiente. Preservare e valorizzare questo modello è una responsabilità che coinvolge tutti noi nell’impegno comune verso una gestione responsabile delle risorse del nostro pianeta, ed in particolare i produttori di riso, come Mundi Riso, nel salvaguardare una filiera e un sistema virtuoso e sostenibile.