In bianco, in insalate, risottato, impiegato come ripieno o come base di piatti fusion, il riso è parte integrante della nostra quotidianità e della nostra dieta. Tra gli alimenti più antichi e diffusi al mondo, costituisce la base dell’alimentazione per oltre la metà della popolazione globale, ma oltre a questo suo fondamentale ruolo, offre una vasta gamma di benefici nutrizionali che meritano di essere approfonditi. Esploriamo dunque le proprietà nutrizionali del riso, tenendo presente che esse variano a seconda delle diverse varietà disponibili, causando differenze tra le principali tipologie e le loro specifiche caratteristiche nutrizionali.
Il riso è costituito principalmente da carboidrati complessi, che rappresentano circa l’80% del suo peso a secco. Questi carboidrati sono una fonte primaria di energia, ideale per sostenere le attività quotidiane, dalla concentrazione mentale allo sforzo fisico. Oltre ai carboidrati, il riso contiene proteine, in una quantità che si aggira sul 7%: sebbene tale profilo proteico non sia completo come quello di altri alimenti di origine vegetale, può essere facilmente abbinato a legumi per ottenere un apporto di amminoacidi essenziali bilanciato.
Il contenuto di grassi nel riso è molto basso, il che lo rende un alimento leggero, ideale anche per chi segue diete ipolipidiche. È naturalmente privo di glutine, avendo una bassa componente di prolammine, il che fa sì che i peptidi del riso non riescano a formare il complesso proteico. Contiene invece parecchio amido, caratteristica che lo rende astringente e facilmente digeribile.
Inoltre, il riso è ricco di vitamine del gruppo B, tra cui niacina, tiamina e riboflavina, essenziali per il metabolismo energetico, il funzionamento del sistema nervoso e il benessere generale. Tra i minerali, il cereale fornisce buone quantità di potassio, che aiuta a regolare la pressione sanguigna, fosforo, utile per la salute delle ossa, e magnesio, fondamentale per il rilassamento muscolare e la riduzione dello stress.
L’indice glicemico (IG) è una misura della velocità con cui un alimento aumenta i livelli di zucchero nel sangue dopo essere stato consumato. Il riso, abbiamo detto, è costituito principalmente da carboidrati, ma è importante fare una distinzione: il riso bianco ha infatti un IG più elevato rispetto al riso integrale. Ciò significa che la prima tipologia provoca un aumento più rapido della glicemia. Per questo motivo, il riso integrale è spesso preferito da chi cerca di gestire i livelli di zucchero nel sangue, come le persone con diabete o coloro che seguono diete a basso indice glicemico. Inoltre, le fibre presenti nel riso integrale rallentano la digestione e l’assorbimento dei carboidrati, contribuendo a una maggiore stabilità glicemica.
Oltre a fornire energia, il cereale ottenuto dall’Oryza sativa offre numerosi benefici per la salute:
Esistono numerose varietà di riso, ognuna con caratteristiche nutrizionali uniche. Ecco alcune delle più comuni:
Società italiana appartenente interamente al Gruppo Spagnolo Ebro Foods, primo gruppo agroalimentare in Spagna, leader mondiale nel settore riso e secondo nel settore pasta, vanta una gamma di oltre 60 marchi distribuiti in tutto il mondo.
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