Le Varietà di Riso Italiano: il Carnaroli

Quando si parla di riso italiano di alta qualità, il nome Carnaroli emerge con forza come simbolo di eccellenza e tradizione. Considerato da molti chef e appassionati di cucina il “re dei risi”, il Carnaroli è una delle varietà più pregiate coltivate in Italia, in particolare nelle zone risicole della Pianura Padana, tra Lombardia e Piemonte. Le sue caratteristiche lo rendono ideale per molteplici preparazioni, ma è nel risotto che esprime appieno tutte le sue potenzialità. La sua capacità di resistere alla cottura, di assorbire sapori e di restituire una cremosità naturale lo ha reso negli anni l’ingrediente imprescindibile della cucina tradizionale e moderna.

Non è un caso se, nel tempo, il Carnaroli è diventato sinonimo di affidabilità anche per i cuochi più esigenti, tanto nei contesti domestici quanto nella ristorazione di alto livello. La sua versatilità, unita alle eccellenti proprietà organolettiche, lo rende un punto di riferimento all’interno del panorama risicolo italiano e internazionale.

Un chicco che fa la differenza

Il riso Carnaroli appartiene alla varietà Japonica e si distingue per i suoi chicchi grandi, allungati e leggermente perlati. Una delle peculiarità principali è l’alto contenuto di amilosio, una sostanza che contribuisce a mantenere la consistenza del chicco durante la cottura. Questo lo rende particolarmente resistente allo scuocimento, una qualità essenziale per le preparazioni che richiedono tempi di cottura più lunghi o tecniche particolari come la mantecatura.

Dal punto di vista nutrizionale, il Carnaroli è un alimento ricco di carboidrati complessi (circa 78 g per 100 g di prodotto), che lo rendono una fonte preziosa di energia a rilascio graduale. Contiene una bassa percentuale di grassi e un quantitativo moderato di proteine, che lo rendono adatto anche a regimi alimentari bilanciati. La presenza di fibre aiuta la digestione e contribuisce a mantenere un buon senso di sazietà, mentre il contenuto di zuccheri è estremamente basso. Infine, il contenuto di sale è trascurabile, il che lo rende indicato anche per chi segue una dieta iposodica.

La coltivazione del Carnaroli richiede terreni ben irrigati, esposizione solare adeguata e una gestione attenta delle fasi di crescita. I tempi di maturazione sono più lunghi rispetto ad altre varietà, il che influisce positivamente sullo sviluppo del chicco, rendendolo più corposo e saporito. Anche la fase di lavorazione è cruciale: una sbramatura e raffinazione delicate permettono di conservare al meglio le proprietà organolettiche e l’integrità dei chicchi.

Proprietà organolettiche e comportamento in cottura

Dal punto di vista organolettico, il Carnaroli si distingue per una texture compatta e una capacità unica di assorbire i sapori, senza perdere la propria identità. Il chicco mantiene una struttura ben definita anche dopo una lunga cottura, restando al dente all’esterno e cremoso all’interno. Questa caratteristica lo rende particolarmente apprezzato nella preparazione di risotti, dove la consistenza e la capacità di legare i condimenti giocano un ruolo fondamentale.

Durante la cottura, il Carnaroli rilascia una quantità equilibrata di amido, fondamentale per ottenere quella cremosità avvolgente che caratterizza i risotti all’italiana. A differenza di altre varietà, non tende a sfaldarsi facilmente, garantendo un risultato finale elegante e ben strutturato.

Ricette e preparazioni consigliate

Il riso Carnaroli è il protagonista indiscusso dei risotti. La sua struttura lo rende perfetto per assorbire i sapori degli ingredienti con cui viene cucinato, valorizzandoli al massimo. Tra le ricette più celebri troviamo il risotto alla milanese con zafferano, dove il Carnaroli riesce a mantenere compattezza e cremosità in perfetto equilibrio.

Altre preparazioni classiche includono il risotto ai funghi porcini, ideale per esaltare le note terrose e avvolgenti dei funghi, oppure il risotto al Barolo, dove i chicchi assorbono i profumi intensi del vino rosso e delle spezie. Anche le versioni più moderne e creative, come i risotti con frutti di mare, zucca e rosmarino, carciofi e limone, trovano nel Carnaroli un alleato affidabile e versatile.

Ma il suo utilizzo non si limita ai risotti: il Carnaroli si presta anche per insalate di riso gourmet, arancini raffinati, timballi e preparazioni al forno che richiedano un riso in grado di reggere bene la struttura.

Per ottenere il meglio da questa varietà, è fondamentale rispettare i tempi di cottura (di solito tra i 15 e i 17 minuti), utilizzare brodi caldi aggiunti gradualmente e mantecare con ingredienti freddi a fine cottura per favorire la formazione della classica cremina.

La scelta di Mundi Riso: Carnaroli "A Tavola"

Consapevole del valore e della versatilità di questa varietà, Mundi Riso ha scelto il Carnaroli come referenza di punta per il lancio della sua linea “A Tavola”, dedicata al mercato B2C.

Con “A Tavola”, l’azienda apre le porte della propria eccellenza produttiva direttamente ai consumatori, offrendo un riso selezionato, lavorato con cura e confezionato in diversi formati per soddisfare le esigenze delle famiglie, degli appassionati di cucina e dei professionisti del settore. Il Carnaroli “A Tavola” incarna tutto il sapere e l’esperienza di Mundi Riso, unendo tradizione, qualità e attenzione all’innovazione.

Questa scelta rappresenta un invito a riscoprire il piacere di cucinare piatti autentici, partendo da un ingrediente semplice ma straordinario: il chicco di riso. E con Carnaroli “A Tavola”, ogni risotto può davvero diventare un piccolo capolavoro di gusto e artigianalità.